Quarta tappa del viaggio da Milano fino a Santiago de Compostela. Da San Lorenzo al Mare fino a Cagnes-sur-Mer percorrendo l’Aurelia passando per Monaco, Monte Carlo e Nizza.
Ore 7.00 suona la sveglia, tergiverso fino 7.30 prima di decidere di partire.
Ho male alle gambe, sono stanche, ma voglio provare a fare un giorno in più. Altri 100km.
Ho dormito veramente poco, c’era troppo caldo. Solo verso l’una si è rinfrescata un po’ la situazione ma ho dovuto togliere il sovratelo della tenda e lasciare la finestra la finestra aperta altrimenti non sarei mai riuscito a dormire.
Il materassino era comodo, più di quello che mi aspettavo ma da sudati, qualsiasi cosa è scomoda.
Dopo aver pensato a sistemare le mie cose mi rendo conto che se dormo in campeggio ho un extra time di 40 minuti per richiudere tutto e partire.
Mentre impacchetto tutto mi rendo conto di un grande assente: i miei super occhiali veloci. Non so perché, ma mi aspettavo di averli persi. Ricordo poi, avevo sognato di comprarne un paio di nuovi. Collego, che strana coincidenza.
Partenza
Due problemi: 31° alle 8:30 e pochissima aria, gambe decisamente stanche e 100 km da fare. Oggi non so come va, mi sto sfidando per capire dov’è il mio limite e soprattutto avere una misura di quando mi devo fermare. Non ho idea di dove arrivo né di dove dormo, deciderò in pausa pranzo.
Arrivo a Sanremo i primi chilometri sono impegnativissimi ma su una ciclabile spettacolare. Gallerie a strapiombo sul mare in una bellissima giornata calda, ma ventilata. Arrivato a Sanremo mi rendo conto di avere poca energie. Mi fermo per un pit stop al mercato barattando e contrattando per degli occhiali dato che stare senza è veramente difficile. Quando potrò ricomprerò i miei amati RockRider, per adesso bancarella del mercato prezzo 10€ contratto a 8€. Avanti tutta.
Ore 11:30 arrivo a Ventimiglia supero il paese pieno di spiagge libere bellissime mi mangio le mani perché vorrei farmi un bagno ma voglio pedalare il più possibile, superato il centro vedo il primo cartello: Francia.
Oltrepassare i confini nazionali
Ore 12:45, quasi incredulo, dopo un cantiere chiuso sorpassato abusivamente, arrivo alla frontiera. Ci siamo.
Ore 13:54 dopo aver superato Mentone mi dirigo verso Monaco. Mentone è bellissima, la supero in fretta per lasciarmi alle spalle più strada possibile.
Appena superato il centro iniziano a prospettarsi una serie di salite che mi mettono veramente a dura prova. È circa l’una ho mangiato poco, c’è un caldo atroce, ho bevuto almeno già 4 l d’acqua.
Pausa pranzo
A metà della salita non vedendo più spiragli mollo, mi fermo sotto un albero di un giardino di una casa privata e mangio mezza focaccia e un po’ di pizza.
Racimolo le idee e aspetto. Sono completamente bruciato. Non ho più gamba, il bicipite femorale destro, che da qualche mattina suonava appena partivo, ora inizia a farsi sentire. Sono al limite.
Ore 14:37 dopo aver chiacchierato con un con un operaio lungo la strada che mi rassicura sul fatto che sono quasi arrivato in cima decido di ripartire per questa via, oggi è davvero folle. Vediamo dove arrivo.
Penso tra me e me, odio la Francia, i francesi, Macron, la Marsigliese, i loro bagni, tutto ciò che è francese in quest’istante lo odio. Odio Napoleone, la Provenza, la lavanda, la baguette, Mélenchon, e il Tour de France.
Percorro 100 metri e mi fermo, 100 metri e mi fermo, 100 metri e mi fermo. Da un’ora così. Non ce la faccio più odio Strava e Komoot che mi obbligano a fare queste strade quando bastava stare sul mare.
Abbandono tutto dopo aver parlato con un poliziotto parlava un po’ di italiano. Al primo incrocio torno indietro, scendo per 3 km in picchiata, che gioia. Una volta tornato in centro a Monaco è tutto di nuovo saliscendi. Dio che impresa.
Chiedo aiuto a chiunque per avere indicazioni corrette, il mio telefono non va bene. Parlo con un ragazzo italiano che lavora in strada e mi dice di fare la via marittima. Mi fermo per una sosta ghiaccioli ed energy drink.
Ripercorro, dopo 5km, una via alta che si affaccia su Villefranche-sur-Mer. Ogni scusa è buona per fermarsi oggi. Pure farsi una foto.
Riparto, mi mancano 30km, è infinita. Prima di partire prenoto un hotel, ho bisogno di dormire da solo, al freddo.
Pedalo per tutto il meraviglioso lungo lungomare di Nizza fino ad arrivare a Cagnet-sur-Mer. Alle 18:40 sono in camera con aria condizionata. Finisce qui una delle giornate più impegnative forse della mia vita. Testa e morale completamente alla prova dalla partenza all’arrivo. Che sfida.