Sedicesima tappa del viaggio da Milano fino a Santiago de Compostela in bici. Da Salies-de-Bèarn fino all’inizio del cammino francese a Saint-Jean-Pied-de-Port, davanti ai Pirenei.
Lunedì 12 agosto, Salies-de-Bèarn, ore 6:00 suona la sveglia. Ieri è stato super impegnativo. Sono stanco e ho dormito poco. Resto a letto fino alle 7:00.
Ore 7:31 apro le finestre mentre finisco di impacchettare tutto, fuori c’è brutto tempo. Ha piovuto forse. C’è freddo. Che meraviglia.
Partenza
Ore 7:55 con Upside down di Jack Johnson, parto.
Ore 9:34 trovo un paesino lungo la via dopo un 20 minuti di acquazzone. Non sono bagnato, ero sotto l’impermeabile ma non ho ancora fatto colazione. Decido quindi di fermarmi e fare rifornimento anche per il pranzo.
Ore 11:38 sto per entrare a Saint-Jean-Pied-de-Port. Lungo la strada continua a vedere i simboli del camino. L’emozione è tanta, non vedo l’ora di iniziarlo e di arrivare in Spagna. Ora mi dirigo all’ufficio dei Pellegrini per ottenere la credenziale.
Ore 12:00, ottenuta la credenziale e le informazioni che mi servivano cerco un posto per la pausa pranzo e per rilassarmi fino alle 14:30 orario in cui apre l’albergue municipal.
Domani voglio arrivare a Pamplona, per farlo avrò oltre 1500 metri di dislivello. Ho deciso di spedire lì le mie borse per essere più tranquillo.
San Jean è un altro luogo mistico, si vede negli occhi della gente, tutti sono pronti a partire. È un borgo medievale ai piedi delle montagne. Molto affascinante.
Dopo essermi sistemando nell’albergue municipal, in una camerata di 20 persone, faccio quattro passi nella città e cerco di capire come fare a spedire le mie borse per domani. Ho deciso di affrontare i Pirenei, con i loro 1500 metri di dislivello, libero da ogni “zavorra”.
Sono stato combattuto nel farlo, ma è la scelta più saggia per arrivare a Pamplona con tutto questo dislivello.
La sera si dorme appena, la tensione nonostante sia il sedicesimo giorno di viaggio si sente. È inevitabilmente l’inizio di una nuova fase. Faccio amicizia con in ragazzi all’interno dell’albergue, tanti a piedi ma ci sono anche pellegrini in bici, detti “bicigrini”.
In particolare faccio amicizia con un ragazzo metà francese e metà argentino di nome Olaf, appena ventenne. È arrivato qui da Bruxelles in bici partendo da casa sua, come me. Unica sua nota distintiva, è senza telefono e tecnologia. Viaggia alla vecchia maniera, cartine alla mano. Mi chiede di seguirmi domani per non perdersi nei Pirenei, io accetto ovviamente. Dopo parecchi giorni, si pedala insieme a qualcun altro che non siano i miei pensieri. Strano ma vero.
Che giornata che mi aspetta domani, vorrei urlare nel paesino silenzioso “Gino, domani vo in Spagna”.
Traccia GPS
Chilometri pedalati fino a questa tappa: 1272.