Sesta tappa del viaggio da Milano fino a Santiago de Compostela. Da Cannes a La Londe-les-Maures. Ancora una volta giornata impegnativa.
Ore 6.00 sveglia, ore 6.30 mi alzo dal letto. Ore 7.09, partenza con Bohemian Rhapsody dei Queen alle orecchie.
Partenza
Trenta metri dopo essere partito vedo un bar aperto e mi ci fermo. Mi mangio un pain au chocolat caldo appena fatto. Oggi ho 120km da fare sono carico, non vedo l’ora di pedalare.
Alle nove ho già fatto 20km o forse qualcosa di più. Mi sto rendendo conto che le gambe con un solo giorno di riposo, non si sono riposate più di tanto. Credo che sia una condizione naturale in cui quasi per assurdo conviene pedalare tutti i giorni rispetto a che farle riposare in modo da abituarle più possibile, senza strafare ovviamente.
Il paesaggio è incredibile, l’acqua è leggermente più scura della Liguria ma la terra è di un rosso che ho visto da poche altre parti. Simile ad alcune zone della Sardegna. Procedo spedito. Non c’è caldo, questa cosa è spettacolare.
Arrivo velocemente alla spettacolare Saint-Raphaël percorrendo una delle strade più belle che abbia mai fatto, sempre a strapiombo sul mare. Mi dirigo verso Frejus.

Arrivato a Frejus sosta multi vitaminico e acqua. Procedo spedito, all’attivo mi mancano 65km e sono le 10:17 di mattina. Questa routine funziona, partire presto non mi fa soffrire il caldo e posso concentrarmi.
Ore 11:41 mi mancano esattamente 40km all’arrivo, conto per la pausa pranzo intorno alle 13-13:30 che mi manchino 20km. Il pezzo da Cannes fino a sopra St. Tropez è incredibile. Non me lo scorderò mai.



Essermi svegliato alle sei mi dato una marcia in più, ero talmente carico che dalle tre ogni ora mi svegliavo. Perché volevo partire prima possibile. Devo disciplinare la mia mente il più possibile, il mio corpo si adatta e mi segue. Vamos.
Qualche problemino
Sono le 13:20. Percorrendo uno sterrato mozzafiato verso Le Lavandou mi sento fortissimo sono in orario e sono contentissimo. Mi dico tra me e me è incredibile come abbia sentito sempre parlare delle coincidenze e dei segnali che si ricevono quando si fa il cammino di Santiago.
Io non ci sono ancora arrivato però qualcosa l’ho già fiutato, per esempio gli occhiali. Stamattina continuo a pensare: “è incredibile che la bici abbia tenuto e non si sia ancora sgonfiato e bucato niente dopo tutta la strada percorsa”. Non faccio in tempo a pensarlo, guardo in basso e vedo la gomma a terra. Coincidenze su coincidenze.

14:09 dopo aver finalmente identificato dov’era il problema sistemo. Devo ancora mangiare. Continuo a passare i ciclisti manco uno che si ferma. Dannati francesi, vi odio sempre di più. Che poi non vorrei che mi dessero una mano perché io sono bravo in queste cose, non a caso il mio soprannome è MacGyver lo sanno tutti però la cortesia almeno quella.
Ore 15:00 dopo aver mangiato due panini parto. Mancano 25km speriamo di arrivare entro le cinque.
Ogni 300 metri mi fermo per gonfiare la gomma, forse la pompetta che ho dietro non crea abbastanza pressione. Ho caldo.
Dopo aver gonfiato tre volte la gomma ora sembra tenere sembra aver raggiunto la pressione giusta. Mancano 5km speriamo di arrivare in tempo.
Alle 17:03 finalmente sono arrivato, distrutto, dopo oltre 115km.
Come spesso succede i miei piani per quanto possono essere accurati subiscono delle variazioni che neanche io posso controllare. Sono partito presto per dimostrarmi di poterlo fare. L’universo però si è messo in mezzo. Si tratta di questo alla fine accettare l’imprevisto, gestirlo e andare avanti senza farsi abbattere.