Terza tappa del viaggio da Milano fino a Santiago de Compostela. Da Celle Ligure a San Lorenzo al Mare percorrendo l’Aurelia.
29 luglio 2024, Celle Ligure ore 6:40.
Leggermente rimbambito fino alle sette cerco di fare la conta di eventuali possibili danni tra gambe e schiena. Tralasciando un po’ di frizione sulle gambe, tutto mi sembra regolare.
Colazione in quattro e quattro otto con le barrette e biscotti che ho dietro, impacchetto le mie cose e scendo.
Partenza
Parto ore 8:10 mi rendo conto di essere ancora lento dal momento in cui mi sveglio al momento in cui salgo in bici.
Appena parto trovo due ciclisti, anche loro vanno da qualche parte belli imbottiti. Come un cagnolino che segue la palla cerco di tenere subito il loro passo, da bravo furbo. Dopo due minuti mi rendo conto di essere ancora freddo e decido di rallentare. Meno male.
Dopo circa 5 km sono senza acqua e senza cibo per il pranzo e davanti a me trovo un forno pieno di focacce e bibite fresche.
Come setup oggi registro su Strava ma mi faccio guidare da Komoot. Le tento tutte per vedere quale funziona meglio, mi aspettano 95km spero di arrivare prima delle quattro.
Mentre pianificavo il viaggio stavo valutando eventualmente di non passare dal mare ma di scavalcare Torino per poi arrivare direttamente in Francia da lì. Avevo paura che l’Aurelia fosse troppo trafficata e difficile in bici. Appena partito però mi rendo conto che lo spettacolo che ho di fianco a me equivale a un carburante. Il mare per me è sempre stato carburante.
Sono contento di aver scelto questa via, essere stato al mare ieri pomeriggio e pedalare davanti con questa vista mi dà un’energia in più. Sarà la mia metà isolana o non lo so, ma il mare è il mare.
Primo pit stop
Ore 11:09 pausa. I primi 40 km sono passati e non me ne sono neanche reso conto però adesso fisicamente sono stanco e ho bisogno di mangiare e bere. Albicocche disidratate che mi porto dietro da casa e un integratore di vitamine liquido. Mi fermo circa mezz’ora più di quanto dovevo, sulla tabella di marcia però sono assolutamente in orario.
Proseguo verso Imperia, ho di nuovo energia. Il mare è di un blu estremamente profondo davanti a me. Ancora un po’ di buona musica alle orecchie. Che spettacolo la Liguria.
Pausa pranzo
13.07, lungomare di Alassio.
Dopo aver fatto un po’ di spesa alla CRAI supero Alassio Marina e mi metto sotto metto in un pineto davanti al mare a mangiare. Il menù offre 500g di piadina di focaccia ligure e dell’uva fresca. Davanti a me una fila interminabile da destra sinistra di ombrelloni, brezza marina e acqua limpida. Ero arrivato quasi al limite, il GPS mi dice 60 km fatti, ora ho bisogno di recuperare.
14.10, lungomare di Alassio dopo una piacevole siesta e con alle orecchie Fortunate Son dei Creedence Clearwater Revival si riparte. 29.5km all’arrivo. Vamos.
Verso l’arrivo
Ore 15:10 ricontrollo il navigatore prima di una salita abbastanza impegnativa e che mi fa fare un giro che scorgo da lontano essere molto ripido. Mentre bevo un sorso d’acqua, guardando il navigatore, mi rendo conto che mi manda a fare una zona che taglia la costa e passando internamente. Mi rendo conto che sto sbagliando strada, torno quindi indietro dopo 500 metri di salita sotto il sole.
Superato il paese che sta sotto la salita, dopo pochi minuti mi rendo conto che ci sono dei lavori in corso, io ignaro proseguo. Arrivo certo punto in una in una zona dove la strada viene completamente ridotta per far spazio solo ai pedoni. Sparisce la carreggiata e rimane solo la pedonale, proseguo.
In tutto ciò nella mia testa inizia a figurarsi un pensiero: “Ti immagini se è chiusa e mi tocca dopo aver già fatto metà salita tornare indietro, sai che bella bega“.
150 metri dopo la strada è completamente chiusa. Mi avvicino e vedo un signore settantenne in bicicletta che chiacchiera con un operaio. Mi avvicino dicendo è chiusa? Il signore fa un cenno con la testa al che io esclamo minchia!
Chiacchierando col signore gli spiego da dove vengo dove sta andando. Lui quando sente che vengo da Milano mi fa anch’io sono di Milano sono di Monza con accento brianzolo.
A questo punto il capo del cantiere torna indietro col suo Maserati Levante, mi guarda e con tipico accento ligure mi dice: picciotto, vuoi passare?, deve aver sentito il mio minchia penso, lo guardo, rido e passo dentro il cantiere.
Per questo giochetto avrei potuto buttare 40 minuti, a fine pedalata. Non mi resta che dire: che culo!
Ore 16:40 Arrivo in campeggio. Monto grondante la tenda, butto tutto dentro e mi dirigo con assoluta determinazione(cit.) in piscina. Ora relax.